Kerstin Anita Marianne Ekberg (Malmö, 29 settembre 1931 – Rocca di Papa, 11 gennaio 2015) è stata un'attrice svedese.
La sua famiglia molto numerosa, sette tra fratelli e sorelle, contribuisce alla formazione del suo spirito indipendente e combattivo. Inizia a lavorare prestissimo come modella e nel 1950 vince il titolo di Miss Svezia.La vittoria del titolo di bellezza nazionale le consente la partecipazione al concorso di Miss Universo. Anita Ekberg si trasferisce così negli Stati Uniti dove non vince il titolo, ma grazie al facoltoso regista (oltre che magnate e aviatore) Howard Hughes, ottiene un contratto con la RKO, che però non le porterà la partecipazione a nessun progetto cinematografico. Come rivelerà in seguito, Hughes non è molto interessato alle sue doti di attrice: l'uomo infatti le fa una proposta di matrimonio, che lei rifiuta.
Per aumentare le sue possibilità di lavorare nel cinema, Anita studia recitazione e dizione ed impara ad andare a cavallo sulle colline di Hollywood. La sua bellezza e la sua voce particolare le consentono di cominciare a lavorare con la Universal. Il suo debutto cinematografico avviene nel 1953 con il film "Abbott e Costello Go to Mars" di Charles Lamont, in cui recita la parte di una guardia venusiana. A questa prima prova segue una partecipazione al film "La spada d'oro" (1953) di Nathan Juran in cui recita anche Rock Hudson. I due film e il suo atteggiamento misterioso le valgono il soprannome di "The Iceberg", che in realtà nasce come gioco di parole con il suo cognome. A dispetto però del soprannome, Anita Ekberg si è fatta notare attirando le simpatie di molti noti personaggi dello star system statunitense, tra cui Tyrone Power, Errol Flynn,Frank Sinatra e Gary Cooper.L'attrice capisce di dover giocare abilmente con la sua prorompente femminilità, e decide di comparire nuda sulle pagine di Playboy, organizzando allo stesso tempo finti incidenti, come quello dell'abito apertosi all'improvviso nella hall dell'Hotel Berkeley a Londra. Anche il suo matrimonio nel 1956 con l'attore inglese Anthony Steel, da cui divorzia dopo appena due anni, contribuisce ad aumentare l'attenzione della stampa intorno al suo personaggio
Anita Ekberg riesce così ad ottenere un ruolo da protagonista nel film "Artisti e modelle" accanto alla coppia Jerry Lewis e Dean Martin e in "Hollywood o morte" di Frank Tashlin, ruolo con cui vince un Golden Globe come migliore attrice emergente. La svolta arriva però nel 1956 con una partecipazione al film "Guerra e pace" di King Vidor.La bella svedese arriva in Italia nel 1959 per girare con Guido Brignone "Nel segno di Roma" e l'anno successivo veste i panni di Silvia ne "La dolce vita" di Federico Fellini. Con Fellini inizia una lunga e felice collaborazione lavorativa che la vede partecipare ad altri tre film: "Boccaccio 70" (1962) "I clown" (1970) e " L'intervista" (1987). Ma la scena de "La dolce vita" in cui Anita fa il bagno nella fontana di Trevi resta probabilmente il simbolo più forte, quasi leggendario, legato alla sua carriera di attrice.
Nel 1963 torna ad Hollywood per girare una serie di film, tra cui "Chiamami Buana" di Bob Hope. Sempre nello stesso anno si sposa per la seconda volta: il nuovo marito è l'attore statunitense Rik Van Nutter. Il matrimonio dura circa otto anni: i due divorziano nel 1975.
Nella seconda metà degli anni Sessanta, Anita Ekberg sposta la propria residenza in Italia e lavora prevalentemente in produzioni europee come: "Scusi, lei è favorevole o contrario" (1966) al fianco di Alberto Sordi e "Sette volte donna" (1967) di Vittorio De Sica , in cui recita al fianco di Shirley MacLaine. Dopo il secondo divorzio, la sua vita privata continua ad essere piuttosto movimentata: per circa tre anni vive una storia d'amore segreta con Gianni Agnelli e le viene anche attribuita una relazione con il regista Dino Risi da lei smentita.Dagli anni Settanta in poi partecipa ad una serie di B-movie come "Casa d'appuntamento" con Barbara Bouchet, il thriller "Suor Omicidi" (1978) di, e lo spaghetti western "La cavalcata della vendetta" (1972) di Richard Harrison.
Negli anni Novanta partecipa anche al film "Bambola" di Bigas Luna recitando nel ruolo della madre di Valeria Marini , e al film "Il nano Rosso" (1998) di Yvan Lemoine, in cui interpreta una matura cantante lirica. L'ultima sua apparizione è la partecipazione televisiva alla fiction "Il bello delle donne" (2005).Dall'anno stesso in cui è partita per gli stati Uniti nel 1950, Anita non ha più vissuto in Svezia; per anni ha vissuto in una villa alle porte di Roma. Ha accolto spesso, però, nella sua casa giornalisti svedesi ed ha partecipato ad un popolare programma radiofonico svedese raccontando della sua vita.
Nel 2011 Anita Ekberg ha chiesto aiuto alla fondazione Fellini dichiarando di essere indigente e sola,l'attrice risiedeva in una clinica romana,soffriva ancora i postumi della rottura del femore destro,non camminava più e non era autosufficiente.Avrebbe voluto tornare a casa ma il suo appartamento era stato danneggiato da un incendio e aveva subito un furto di gioielli e mobili."Sì, mi sento un po' sola», aveva ammesso Anita intervistata dal Corriere della Sera. «Ma non ho rimpianti. Ho amato, pianto, sono stata pazza di felicità. Ho vinto e ho perso. Non ho un marito, non ho figli». Unico dispiacere, la clinica, dove «le giornate sono infinite».
L’appello non rimase inascoltato. La Fondazione Fellini e il Comune di Rimini organizzarono il 20 gennaio 2012, con i negozianti del consorzio Downtown, una serata al Settebello per il compleanno del Maestro, destinando a lei l’intero ricavato della serata: i 987 euro offerti dai partecipanti, e i proventi della vendita di alcune opere di artisti. Quella sera Anita, bloccata a Roma, telefonò al Settebello per ringraziare i riminese: «Mi sarebbe piaciuto essere lì con voi, vi ringrazio tanto per quello che avete fatto». E poi l’immancabile ricordo di Federico, svelando che Fellini poco prima di morire «mi aveva chiamato perché mi voleva in un nuovo film»
Anita Ekberg si è spenta a 83 anni l'11 gennaio 2015.
Filmografia
- Viaggio al pianeta Venere (Abbott and Costello Go to Mars), regia di Charles Lamont (1953)
- La spada di Damasco (The Golden Blade), regia di Nathan Juran (1953)
- Oceano rosso (Blood Alley), regia di William A. Wellman (1955)
- Artisti e modelle (Artists and Models), regia di Frank Tashlin (1955)
- Guerra e pace (War and Peace), regia di King Vidor (1956)
- Ritorno dall'eternità (Back from Eternity), regia di John Farrow (1956)
- Hollywood o morte! (Hollywood or Bust!), regia di Frank Tashlin (1956)
- La camera blindata (Man in the Vault), regia di Andrew V. McLaglen (1956)
- Zarak, regia di Terence Young (1956)
- International police (Interpol), regia di John Gilling (1957)
- La donna del ranchero (Valerie), regia di Gerd Oswald (1957)
- Paris Holiday, regia di Gerd Oswald (1958)
- La statua che urla (Screaming Mimi), regia di Gerd Oswald (1958)
- Oltre il confine (The Man Inside), regia di John Gilling (1958)
- Nel segno di Roma, regia di Guido Brignone (1958)
- La dolce vita, regia di Federico Fellini (1960)
- Apocalisse sul fiume giallo, regia di Renzo Merusi (1960)
- Le tre eccetera del colonnello, regia di Claude Boissol (1960)
- Anonima cocottes, regia di Camillo Mastrocinque (1960)
- A porte chiuse, regia di Dino Risi (1961)
- I mongoli, regia di Leopoldo Savona (1961)
- Boccaccio '70, episodio Le tentazioni del dottor Antonio, regia di Federico Fellini (1962)
- Chiamami Buana (Call Me Bwana), regia di Gordon Douglas (1963)
- I 4 del Texas (4 for Texas), regia di Robert Aldrich (1963)
- Bianco, rosso, giallo, rosa, regia di Massimo Mida (1964)
- Poirot e il caso Amanda (The Alphabet Murders), regia di Frank Tashlin (1965)
- Sopra e sotto il letto (Das Liebeskarussell), episodio Lolita, regia di Axel von Ambesser (1965)
- Come imparai ad amare le donne (Das gewisse Etwas der Frauen), regia di Luciano Salce (1966)
- Stazione Luna (Way... Way Out), regia di Gordon Douglas (1966)
- Scusi, lei è favorevole o contrario?, regia di Alberto Sordi (1966)
- La sfinge d'oro, regia di Luigi Scattini (1967)
- Il cobra, regia di Mario Sequi (1967)
- Sette volte donna, regia di Vittorio De Sica (1967)
- La lunga notte di Tombstone (Crónica de un atraco), regia di Jesùs Balcàzar (1968)
- Candidato per un assassinio (Un sudario a la medida), regia di José María Elorrieta (1969)
- Se è martedì deve essere il Belgio (If It's Tuesday, This Must Be Belgium), regia di Mel Stuart (1969)
- Malenka, la nipote del vampiro (Malenka), regia di Armando De Ossorio (1969)
- La morte bussa due volte (Blonde Köder für den Mörder), regia di Harald Philippe (1969)
- Quella chiara notte d'ottobre, regia di Massimo Franciosa (1970)
- Il divorzio, regia di Romolo Guerrieri (1970)
- Il debito coniugale, regia di Franco Prosperi (1970)
- I clowns, regia di Federico Fellini (1970)
- La lunga cavalcata della vendetta, regia di Amerigo Anton (1972)
- Northeast of Seoul, regia di David Lowell Rich (1972)
- Casa d'appuntamento, regia di Ferdinando Merighi (1972)
- Anno Schmidt, regia di Sebastian Schadhauser (1974)
- Das Tal der tanzenden Witwen, scene tagliate, regia di Volker Vogeler (1975)
- Suor Omicidi, regia di Giulio Berruti (1978)
- S.H.E. la volpe, il lupo e l'oca selvaggia (S+H+E: Security Hazards Expert), regia di Robert Michael Lewis (1980)
- Cicciabomba, regia di Umberto Lenzi (1982)
- La dolce pelle di Angela, regia di Andrea Bianchi (1986)
- Intervista, regia di Federico Fellini (1987)
- Il conte Max, regia di Christian De Sica (1991)
- Cattive ragazze, regia di Marina Ripa di Meana (1992)
- Dov'era lei a quell'ora?, regia di Antonio Maria Magro (1992)
- Ambrogio, regia di Wilma Labate (1992)
- Bambola, regia di Bigas Luna (1996)
- Il nano rosso (Le nain rouge), regia di Yvan Le Moine (1998)
- Il bello delle donne 2, regia di Ponzi, Soldati, Parisi (2002) - serie televisiva
Anita Ekberg che si è spenta pochi giorni fa, era veramente molto bella e sensuale.La sua prerompente bellezza statuaria ha dato rilievo al cinema degli anni della dolce vita tanto che ne è diventata un simbolo! Mi piace quando alla fine della sua vita dice di esserne soddisfatta per quello che ha avuto non rimpiangendo nulla, e di aver vinto e perso così come ogni umano! Una vera lady vintage! Grazie Silvia di avercela ricordata ! Bellissime le foto ! Baci , buona serata ♥ da Anna.
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