Ava Lavinia Gardner – questo il vero nome della diva hollywoodiana – ultima di sette figli, nasce il 24 dicembre 1922 nel paesino di Grabtown (North Carolina) da Jonas Bailey e Mary Elisabeth Gardner. Veniva da una vita di miseria. Il padre, un irlandese che coltivava tabacco nella Carolina del Nord, abbandonò la moglie americana ed i sette figli quando fallì; e la moglie, per tirare avanti, mise su una piccola osteria a Bon Hill, nella quale tutte le figlie femmine lavoravano come cameriere. Ava, che era l’ultima dei sette, cominciò quel lavoro a otto anni e restò a servire i clienti fino ai 18. Era una ragazza dalla bellezza prepotente, oggetto di pesanti “attenzioni” in osteria e fuori: più che legittimo il suo orgoglio per aver superato indenne quel decennio così difficile e pericoloso.Dopodiché frequenta, alla fine degli anni Venti, l’Atlantic Christian College Wilson per esaudire il suo desiderio di divenire segretaria d’azienda.Ma tutto cambia a causa di una fotografia e nuove strade si aprono per la ragazza di Grabtown. Infatti, suo cognato Larry Tarr le scatta una fotografia che poi espone nella vetrina del suo negozio..e immediatamente la bellezza di Ava non passa inosservata!!
L’arrivo a Hollywood e i grandi amori
Da lì all’arrivo ad Hollywood il passo è davvero breve. Arriviamo così al 1942 quando Ava sta per debuttare sul grande schermo con il film Maschere di lusso diretto da Robert Z. Leonard e conosce, così, un giovanissimo Mickey Rooney che sposa e la cui unione durerà solo un anno (la coppia, infatti, divorzierà nel 1943).Il successo arriva, però, nel 1946 nel film I gangster diretto da Robert Siodmak dove al suo fianco recita un’altra giovane promessa di Hollywood: Burt Lancaster, cui segue l’anno successivo il film di Jack Convey dal titolo I trafficanti, dove la vediamo recitare accanto a Clark Gable.
Da questo momento la sua carriera è in perenne ascesa e la vediamo recitare i Le nevi del Kilimangiaro che Henry King dirige nel 1952, ne Il sole sorgerà ancora che lo stesso King dirige nel 1957. In questi stessi anni si consuma anche il secondo matrimonio di Ava Gardner che la vede legata al clarinettista Artie Shaw e che, anche questa volta, termina con un divorzio. Ma le difficoltà per la bella attrice non mancano: continua a studiare recitazione e dizione cercando, allo stesso tempo, di crearsi un bagaglio culturale e intellettuale di tutto rispetto ma non senza pochi sforzi.
Il matrimonio con Frank Sinatra e l’ascesa della sua carriera
Nonostante i gravi problemi sul lavoro Ava Gardner ritrova il suo equilibrio affettivo unendosi in matrimonio, nel 1951, con il famosissimo cantante e attore passato alla storia come La voce:Frank Sinatra. I due attendono un figlio che però l’attrice perde durante le riprese del film Mogambo che John Ford gira nel 1953 – e dove recitano anche Grace Kelly e, ancora una volta, Clark Gable (e per il quale la Gardner ottiene una Nomination all’Oscar).
Voci di corridoio che, ben sapendo dell’unione turbolenta tra i due, insinuano che Ava Gardner abbia perso volontariamente la creatura che portava in grembo. Ma questo non basta a fermare l’attrice che, nel 1954, per prender parte al film La contessa scalza di Joseph L. Mankiewicz, non solo impara a ballare la tipica e tradizionale danza spagnola ma si innamora anche di Miguel Dominguin (futuro marito di Lucia Bosé) uno dei più famosi toreri dell’epoca.
Walter Chiari: Il nuovo amore di Ava Gardner
Nel frattempo, il matrimonio con Sinatra naufraga completamente e Ava Gardner, nel 1957, trova un nuovo amore in Walter Chiari all’epoca uno dei più grandi e quotati e popolari attori italiani.Dalla fine degli anni Cinquanta la carriera di questa donna fatale e inquieta inizia a incamminarsi sull’implacabile “viale del tramonto”. Poche sono le sue interpretazione che valga la pena di ricordare,forse tra quelle più significative è da annoverare la sua Maxine ne La notte dell’iguana, ultimo film ad essere diretto da John Huston, nel 1965 e tratto dall’omonimo testo teatrale di Tennesse Williams è dove la vediamo affiancata da Deborah Kerr e da Richard Burton.
Il tramonto di una stella
Ormai sempre più dedita all’alcool Ava Gardner perde lo smalto della sua bellezza anche se il suo sguardo – anche se più spento – rimane sempre quello ammaliatore di un tempo fin quando decide di allontanarsi dalle scene e dai teatri di posa di quella Hollywood che l’ha vista crescere artisticamente e che ne ha creato quell’immagine da dea e da donna “bella e dannata”.Si contano le sue ultime apparizioni, e forse quella che più vale la pena ricordare è quella in Cassandra Crossing diretto da George Pan Cosmatos, nel 1976, dove tra gli altri interpreti appaiono Sophia Loren, Richard Harris, Martin Sheen, Renzo Palmer, Alida Valli, Lee Strasberg e Burt Lancaster.Ormai decisa a ritirarsi a vita privata si ritira in un appartamento a Londra dove, a causa di una polmonite, che aggrava il suo stato di salute già tanto precario, muore il 25 gennaio 1990 all'età di 67 anni , poco dopo avere terminato la sua biografia ( Ava Gardner: The Secret Conversations, uscito negli USA alla fine di luglio 2013), ricca di aneddoti e rivelazioni sulla sua tormentata vita e i suoi tanti amanti.
Curiosità
Gli abiti scelti da Ava Gardner erano creazioni delle Sorelle Fontana stiliste italiane.
Filmografia
- Three Men in White, regia di Willis Goldbeck (1944)
- Maisie Goes to Reno, regia di Harry Beaumont (1944)
- La giocatrice (She Went to the Races), regia di Willis Goldbeck (1945)
- Sangue all'alba (Whistle Stop), regia di Léonide Moguy (1946)
- I gangsters (The Killers), regia di Robert Siodmak (1946)
- Singapore, regia di John Brahm (1947)
- I trafficanti (The Hucksters), regia di Jack Conway (1947)
- Il bacio di Venere (One Touch of Venus), regia di William A. Seiter (1948)
- Corruzione (The Bribe), regia di Robert Z. Leonard (1949)
- Il grande peccatore (The Great Sinner), regia di Robert Siodmak (1949)
- I marciapiedi di New York (East Side, West Side), regia di Mervyn LeRoy (1949)
- Pandora (Pandora and the Flying Dutchman), regia di Albert Lewin (1951)
- Show Boat, regia di George Sidney (1951)
- Voglio essere tua (My Forbidden Past), regia di Robert Stevenson (1951)
- Stella solitaria (Lone Star), regia di Vincent Sherman (1952)
- Le nevi del Chilimangiaro (The Snows of Kilimanjaro), regia di Henry King (1952)
- I cavalieri della tavola rotonda (Knights of the Round Table), regia di Richard Thorpe (1953)
- Cavalca vaquero! (Ride, Vaquero!), regia di John Farrow (1953)
- Mogambo, regia di John Ford (1953)
- La contessa scalza (The Barefoot Contessa), regia di Joseph L. Mankiewicz (1954)
- Sangue misto (Bhowani Junction), regia di George Cukor (1956)
- La capannina (The Little Hut), regia di Mark Robson (1957)
- Il sole sorgerà ancora (The Sun Also Rises), regia di Henry King (1957)
- La maja desnuda (The Naked Maja), regia di Henry Koster (1958)
- L'ultima spiaggia (On the Beach), regia di Stanley Kramer (1959)
- La sposa bella (The Angel Wore Red), regia di Nunnally Johnson (1960)
- 55 giorni a Pechino (55 Days at Peking), regia di Nicholas Ray (1963)
- 7 giorni a maggio (Seven Days in May), regia di John Frankenheimer (1964)
- La notte dell'iguana (The Night of the Iguana), regia di John Huston (1964)
- La Bibbia (The Bible: In The Beginning), regia di John Huston (1966)
- Mayerling, regia di Terence Young (1968)
- Sapore di donna (Tam-Lin), regia di Roddy McDowall (1970)
- L'uomo dai 7 capestri (The Life and Times of Judge Roy Bean), regia di John Huston (1972)
- Terremoto (Earthquake), regia di Mark Robson (1974)
- C.I.A. Criminal International Agency sezione sterminio (Permission to Kill), regia di Cyril Frankel (1975)
- Il giardino della felicità (The Blue Bird), regia di George Cukor (1976)
- Cassandra Crossing (The Cassandra Crossing), regia di George Pan Cosmatos (1976)
- Sentinel (The Sentinel), regia di Michael Winner (1977)
- Città in fiamme (City on Fire), regia di Alvin Rakoff (1979)
- Rapimento di un presidente (The Kidnapping of the President), regia di George Mendeluk (1980)
- Priest of Love, regia di Christopher Miles (1981)
- Regina Roma, regia di Jean-Yves Prate (1982)
Bella la storia di Ava Gardern.Da cameriera a diva del cinema. Quando la sua vita piena di contrasti all'inizio e poi prende una svolta inaspettata.La sua vita con tanti amori e la sua carriera che la resa celebre, tutto così in fretta da lasciarle solo un piccolo periodo di vecchiaia... Grazie Silvia per avercela fatta conoscere meglio, e per le tante foto che la ritraggono giovane e bella. Ciao ♥ ♥ ♥ da Anna.
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